
Vado ormai in Slovenia da anni, non solo per approvvigionarmi di benzina e sigarette ad un prezzo sostenibile ma anche per turismo, enogastronomico o meno, e per acquisti di alimentari, data una maggior disponibilità di prodotti maggiormente affini al personale stile di vita. Oltretutto, poiché le mie mete turistiche spesso riguardano l'Europa centro-orientale, sfrutto le autostrade slovene per collegarmi all'Austria ed all'Ungheria, e di li verso altri lidi. Per tale ragione non appena è venuta fuori la vinjeta nessuna altra idea mi è balenata per la testa se non quella di appiccicarla subito sul parabrezza dell'auto.
D'altronde chiunque abbia mai percorso la Trieste-Maribor, per esempio, sa che prima della vinjeta era un tour de force di pedaggi da pagare non si sa se in entrata od uscita ai caselli. E ad un occhio un po' più allenato e critico sarà anche apparso incredibile come sia riuscita la DARS a sostenere quelle decine e decine d'ingressi/uscite autostradali – per frequenza più simili all'Austria con la vignette che all'Italia coi tradizionali caselli – per tanto tempo. L'istituzione di un sistema diverso era da anni non solo inevitabile ma pure auspicabile.
Certo, una volta scelta la soluzione austriaca ci si sarebbe potuto aspettare che si copiasse anche l'offerta di una vinjeta settimanale o per dieci giorni, ma c'è una peculiarità che caratterizza abbastanza evidentemente l'Austria dalla Slovenia: la autostrade slovene sono ancora in pieno sviluppo, magari pure con qualche ostacolo, mentre quelle austriache sono mature e necessitano solo di adeguamenti e manutenzioni. È ovvio, pertanto, che si faccia tutto il possibile per trovare sistemi per finanziare queste opere, che serviranno pure per supportare l'economia slovena dentro e fuori l'attuale crisi. Che poi possa rimetterci in qualche modo la Croazia lo ritengo un danno collaterale, non di certo un affronto diretto.
Se mi dispiace che ci siano disagi per i transfrontalieri – anche se non capisco quali, considerando l'esborso –, però, non riesco a tollerare le lamentele che giungono dai turisti della domenica, quelli che vanno in Carso a bozetar con la speranza di una gostilna economica ed un pieno agevolato e che piangono per un balzello che poco s'addice al consumo intermittente come quello, appunto, della domenica. Comincino ad usare di più l'autostrada slovena oppure, anche se la DARS proditoriamente ha reso quest'opportunità meno agibile, svicolino pure per i pezzi di strada che non rientrano nell'obbligo di vinjeta.
Ancor meno concedo a chi si lagna per il salasso in caso di trasferimento verso la Croazia, soprattutto se sta pianificando di spendere (almeno) un migliaio di euro a persona per la permanenza ed ancora di più se è già conscio del costo della percorrenza autostradale italiana, magari perché parte – chessò – da Torino per farsi le ferie d'agosto sul litorale croato, assieme a migliaia di altri torinesi.
Al prezzo dell'attuale vinjeta annuale (55 €) – che certamente subirà aumenti dopo la moral suasion – sulle autostrade italiane non si riesce a percorrere (mediamente) nemmeno 1000 Km. Poche ore di effettivo tragitto, amplificate dai frequenti cantieri ed interrotte dai numerosi caselli – e dalle code che vi si sviluppano – che si susseguono sulla rete. Quando, tra qualche mese, sarà pronto il tratto Nova Gorica-Razdrto, almeno quelli che viaggiano per lavoro potranno apprezzare cosa significhi l'assenza di colli di bottiglia.
E poi che saranno i 35 € di vinjeta semestrale – oggettivamente una tangente se consideriamo le ferie bi/trisettimanali di ferragosto – se li confrontiamo con i ladrocinii belli e buoni che caratterizzano l'Accoglienza alberghiera e turistica in genere del litorale istriano? Si può spendere 50 € a cranio per un banale pasto a base di pesce, che però sono più accettabili della furberia slovena? Io non credo proprio..
..Ma io non sono un turista, né tantomeno della domenica...
D'altronde chiunque abbia mai percorso la Trieste-Maribor, per esempio, sa che prima della vinjeta era un tour de force di pedaggi da pagare non si sa se in entrata od uscita ai caselli. E ad un occhio un po' più allenato e critico sarà anche apparso incredibile come sia riuscita la DARS a sostenere quelle decine e decine d'ingressi/uscite autostradali – per frequenza più simili all'Austria con la vignette che all'Italia coi tradizionali caselli – per tanto tempo. L'istituzione di un sistema diverso era da anni non solo inevitabile ma pure auspicabile.
Certo, una volta scelta la soluzione austriaca ci si sarebbe potuto aspettare che si copiasse anche l'offerta di una vinjeta settimanale o per dieci giorni, ma c'è una peculiarità che caratterizza abbastanza evidentemente l'Austria dalla Slovenia: la autostrade slovene sono ancora in pieno sviluppo, magari pure con qualche ostacolo, mentre quelle austriache sono mature e necessitano solo di adeguamenti e manutenzioni. È ovvio, pertanto, che si faccia tutto il possibile per trovare sistemi per finanziare queste opere, che serviranno pure per supportare l'economia slovena dentro e fuori l'attuale crisi. Che poi possa rimetterci in qualche modo la Croazia lo ritengo un danno collaterale, non di certo un affronto diretto.
Se mi dispiace che ci siano disagi per i transfrontalieri – anche se non capisco quali, considerando l'esborso –, però, non riesco a tollerare le lamentele che giungono dai turisti della domenica, quelli che vanno in Carso a bozetar con la speranza di una gostilna economica ed un pieno agevolato e che piangono per un balzello che poco s'addice al consumo intermittente come quello, appunto, della domenica. Comincino ad usare di più l'autostrada slovena oppure, anche se la DARS proditoriamente ha reso quest'opportunità meno agibile, svicolino pure per i pezzi di strada che non rientrano nell'obbligo di vinjeta.
Ancor meno concedo a chi si lagna per il salasso in caso di trasferimento verso la Croazia, soprattutto se sta pianificando di spendere (almeno) un migliaio di euro a persona per la permanenza ed ancora di più se è già conscio del costo della percorrenza autostradale italiana, magari perché parte – chessò – da Torino per farsi le ferie d'agosto sul litorale croato, assieme a migliaia di altri torinesi.
Al prezzo dell'attuale vinjeta annuale (55 €) – che certamente subirà aumenti dopo la moral suasion – sulle autostrade italiane non si riesce a percorrere (mediamente) nemmeno 1000 Km. Poche ore di effettivo tragitto, amplificate dai frequenti cantieri ed interrotte dai numerosi caselli – e dalle code che vi si sviluppano – che si susseguono sulla rete. Quando, tra qualche mese, sarà pronto il tratto Nova Gorica-Razdrto, almeno quelli che viaggiano per lavoro potranno apprezzare cosa significhi l'assenza di colli di bottiglia.
E poi che saranno i 35 € di vinjeta semestrale – oggettivamente una tangente se consideriamo le ferie bi/trisettimanali di ferragosto – se li confrontiamo con i ladrocinii belli e buoni che caratterizzano l'Accoglienza alberghiera e turistica in genere del litorale istriano? Si può spendere 50 € a cranio per un banale pasto a base di pesce, che però sono più accettabili della furberia slovena? Io non credo proprio..
..Ma io non sono un turista, né tantomeno della domenica...